La scuola borghese si porterà dietro per sempre il marchio capitalista. Verrà data scarsa importanza alla formazione dell'uomo. L'educazione sarà sommaria o del tutto inesistente. Al contrario, si cercherà di istruire molto, in misura sempre maggiore, man mano che aumenteranno i bisogni della concorrenza capitalistica. Alla sete di possesso, - saccheggiando all'occorrenza -, al desiderio di dominio con la forza, che caratterizzano oggi l'azione sociale, corrisponde una situazione analoga nella scuola: il capitalismo della cultura. Estendere incessantemente il campo della conoscenza, ipertrofizzare il sapere pretendendo, in tal modo, di sviluppare il potere vitale dell'uomo; ignorare, quindi, le forze spirituali dell'uomo e l'armonia sociale, che potrebbero, invece, garantire la felicità umana; offrire una cultura che produce profitto capitalista: ecco le caratteristiche dell'attuale scuola capitalista. "L'errore fondamentale dell'attuale sistema formativo - dichiara un personaggio di Ibsen - è dare importanza solo a ciò che si "sa", invece di darla a ciò che si "è", e ne vediamo bene le conseguenze. Possiamo verificarle su quelle centinaia di uomini ricchi di capacità che mancano di equilibrio: esiste un vero abisso tra quelle che sono le loro azioni e quelli che sono i loro sentimenti e le loro attitudini".
sabato 18 aprile 2009
Il capitalismo della cultura
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Freinet,
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