lunedì 6 aprile 2009

appunti sulla formazione al mammut

  • Berger: la libertà è sempre unio spazio di libertà.
  • Il bambino di 3 anni ha bisogno di abitudine, di familiarizzare con la struttura dell'ambiente: più gli diamo struttura più loro sono liberi di creare, a partire dalla struttura che gli abbiamo dato. I bambini sono capaci di interiorizzare l'ambiente e come questo deve funzionare.
  • Il consiglio è di privilegiare le situazioni di incontro in piccolo. In particolare i bambini piccoli, in una sfera piccola, possono sentirsi padroni. Tra loro si relazionano come se fossero sempre sotto delle piccole cupolette. La ludoteca è un luogo che propone tante relazioni individuali o di piccolo gruppo.
  • La misura della liberta cresce col crescere della relazione. E' necessario, in vista della gestione dei piccoli spazi/angoli laboratoriali ma non solo - che da subito l'operatore faccia un grande sforzo per creare il rapporto individuale. Il tutto funziona se si svolge all'interno di regole condivise, se ogni momento ha le sue regole, chiare per tutti, alle quali riferirsi. In questo modo la libertà diventa la responsabilità condivisa.
  • Spesso ai ragazzi diamo spazi piatti e monotoni. Andrebbero piuttosto incrementati i dislivelli ed i punti di incertezza (anche vista la fase storica). Si tratta di contrapporre alla pianificazione che tiene tutto sotto controllo la complessità e l'incertezza. I bambini la hanno persa la dimensione dell'incertezza! Senza di questa non possono però accedere alla consapevolezza del desiderio.
  • I maschietti giocano poco con le bambole perchè sono pochi i padri che svolgono, in casa, le funzioni genitoriali.
Regole base:
Chi prende mette a posto
Chi usa cura
Chi rompe si preoccupa di aggiustare

  • Riflessione conclusiva sui manufatti: il manufatto deve rispecchiare l'essere reale dei bambini, è l'esatto opposto della menzogna collettiva dei lavoretti: Non dobbiamo mentire ai genitori. Il nostro terreno è la quotidianità. Dobbiamo insegnare ai genitori ad inserire nelle loro case spazi di libertà per i figli.

Chiosa critica: da questi appunti emerge con chiarezza l'affascinosità del punto di vista proposto, (Educazione attiva) così come il suo limite, che consiste nell'isolare l'individuo dal corpo sociale, nel non inserirlo nella dinamica di una società attraversata da una profonda frattura di classe, di non estendere l'orizzonte educativo nella ricerca degli interessi delle classi sfruttate, nella denuncia del loro sfruttamento. In questo modo l'uomo che viene educato è sempre l'uomo borghese, mai il proletario cosciente che per ribellarsi alla sua condizione e per ricostituire l'unità della propria umanità è necessario intraprendere e partecipare il movimento reale che abolisce lo stato di cose presenti.

Lotus


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