lunedì 30 novembre 2009

diario di un educatore

Chiamerò il ragazzino che seguo nella mia scuola elementare Booboo. B. frequenta la II elementare ed ha diffuse difficoltà in tutti i campi della vita scolastica. La diagnosi che gli è stata appiccicata addosso è quella di "Border-line cognitivo" e con questa etichetta è stato gettato prima all'asilo, poi nella scuola primaria. Ora, in seconda, le sue difficoltà a mantenere il passo con i compagni si sono fatte palesi ed innegabili. La II è la classe disciplinare per eccellenza, dall'anno prossimo si fa sul serio. O ti adegui immediatamente alle regole o... sei out.
Booboo è già out.
Un po' perchè ha difficoltà fisiche e cognitive reali, un po perchè la società e la scuola, per quelli come lui, possono fare poco, se non emarginarli ed imbottirli di psicofarmaci - nel caso specifico, pasticche per la sindrome da disturbo dell'attenzione e dell'iperattività.
Così, in un ambiente scolastico impermeabile alla critica radicale e con un ragazzino la cui stessa esistenza mette in discussione l'impianto scolastico, almeno quello tradizionale, ho iniziato la mia avventura di insegnante nella scuola elementare.

Programma svolto nella giornata odierna:
Booboo torna a scuola dopo un'assenza prolungata. Subito mi chiede di lavorare da soli nell'auletta dove è sottoposto a meno stimoli distraenti.
Lavora una ventina di minuti a fare righe ed esercizi pregrafici, non vuole scrivere ne leggere. piccolo lavoro sul cartellone dello schema corporeo.
Lavoriamo sull'orientamento spaziale e la numerazione: contuamo i passi, mattonelle avadti, dx, sx.
Mezz'ora di programmi interattivi Erikson.
Torniamo in classe e in dieci minuti colora in maniera decente l'orologio di cartoncino.
Ricreazione.
Gioca con gli altri, anche se fa fatica e condividere le regole dei giochi più complessi, quando, a causa di ciò, si ritrova isolato, cerca il suo compagno preferito.
E' felice quando, nonostante con gli altri non usciamo, io e lui andiamo lo stesso a vedere l'orto.
Nella seconda parte della mattina accusa gli abituali problemi di stancheza ed indolenza, partecipa con poca motivazione ad alcune attività, taglia con le forbici ma con molta fatica.
Nell'ultima ora vado a fare dei giochi in un'altra casse, i giochi sono volti a favorire il colloquio emotivo e la capacità organizzativa dei ragazzi, B. tende a sottrarsi, probabilmente sentendo eccessive le richieste.



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