domenica 3 maggio 2009

Diario di un educatore

30 aprile
Mattina, con Giuseppe lavoriamo a lungo per rifinire e ripetere la tesina, inseriamo le foto ai monumenti... ormai inizia ad avere una sua dignità. Simpatico che nella prima parte della giornata metto radio Capital, nella seconda lui mi fa ascoltare i rapper americani che gli piaciono.

Casale. Oggi c'è anche Marilena con la sua utente del tutoraggio. I lavori fervono: Principessa sta fabbricando un aereo (che mi sono dimenticato di fotografare), Pippi è sempre pronta ad aiutare e a rimettere in ordine e si confida a lungo con marilena, i maschietti, finito il periodo di dedizione totale perchè si facevano i fucili spara-elastici, sono più defilati. Una ragazza fa un antico gioco eschimese che poi Mari con la sua utente replicano.
Nel frattempo Sessia ha dipinto il suo binocolo di canna.
Insomma, nonostante la difficoltà che ho a relazionarmi con le colleghe, nonostante la totale assenza di riunioni di equipe dove discutere dei problemi, nonostante le mie colleghe non propongano, sostanzialmente nulla (almeno Carolina è presente tutti i giorni e garantisce una continuità, anche se pure lei molte volte si riduce a dettare i compiti e, comunque, come Irene non sono portatrici di spirito di gruppo, di istanze innovative etc..), nonostante la carica sovvertitrice che ha avuto il progetto fino a che riuscivo a fare coppia con Marilena, e che ora ha perso... nonostante tutto le cose, con qualche piccolo risultato, le cose procedono. Ciò che desidero più di ogni altra cosa, ora è una riunione con i colleghi... il tempo della riflessione e della progettazione... illuso.

29 aprile
Giuseppe viene e lavora abbastanza. Con gli altri due continuiamo a lavorare su volumi e pesi specifici, piano piano, calcolando calcolando. A fine giornata buttiamo lì anche un piano cartesiano... ma ormai è ora di andare.

Casale. Si torna al casale e subito la prima incazzatura quando, durante i compiti, Irene, LETTERALMENTE, detta ad una ragazza le risposte di un compito di religione. Non sono riuscito a dimostrarle tutta la mia riprovazione. E' ridicolo che noi facciamo i compiti ai ragazzi, glieli dettiamo!!! Ma che cazzo facciamo? riproduciamo il modello di una società che li vuole lobotomizzati ed incapaci di elaborare un pensiero proprio???
Il laboratorio va abbastanza bene.

28 aprile
stamattina Giuseppe, con una scusa banale, non si è ancora presentato. La cosa è doppiamente negativa: una volta perchè abbiamo perso una giornata, un'altra volta perchè se il ragazzo non si presenta il tutor, io, non viene pagato.

nel pomeriggio sono ai QS, purtroppo oggi hanno organizzato una partita di calcio della nostra educativa contro una parrocchia e quindi la gran parte dei ragazzi escono, solo una minoranza dei più piccolini rimangono con me. Ne approfittiamo per ultimare alcuni lavoretti, senza intraprenderne di nuovi: Fabulos e Cicone, hanno 14 anni e si appassionano a fare le rifiniture del lancia-dischetti.
Da principio non volevano partecipare, ma poi come sono stati responsabilizzati, subito, hanno iniziato ad impegnarsi. Da loro è anche arrivata la proposta di colorarlo, il lancia-dischetti e così abbiamo fatto.
Il campo è stato fatto verde mentre i dischetti arancioni.
Nel Frattempo il gruppetto dei piccoli scartavetrava le sponde del labirinto delle biglie, mentre Peppino e Renè, col mio collega Emiliano, passavano il Flatting sulle ante dell'armadio che avevamo ridipinto e che si trattava ora di rimontare.
A fine giornata con Emiliano abbiamo continuato a chiacchierare a lungo (è una specie di appuntamento fisso del martedì), siamo arrivati a casa e, finendo una bottiglia buona, abbiamo buttato giù (Emi, Marilena ed Io) la bozza del possibile progetto per L'Aquila. Ora si tratta di vedere gli altri educatori del gruppo che dicono.

Nessun commento:

Posta un commento