Non lusinghiamoci troppo per la vittoria umana sulla natura. La natura si vendica di ogni nostra vittoria. Infatti ogni vittoria ha in prima istanza le conseguenze che noi avevamo sperato; ma in seconda e terza istanza ha effetti totalmente differenti, imprevisti, che troppo spesso annullano a loro volta le prima conseguenze. […] Ci viene ricordato continuamente che noi non dominiamo la natura come un conquistatore domina un popolo straniero assoggettato, che non la dominiamo come chi le è estraneo, ma che noi le apparteniamo con carne, sangue e cervello e viviamo in essa, e che tutto il nostro dominio sulla natura sta nella prerogativa, che ci pone davanti a tutte le altre creature, di poter conoscere le sue leggi e di poter utilizzarle in modo corretto
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