mercoledì 6 maggio 2009

diario di un educatore

6 maggio
Con Giuseppe oggi abbiamo lavorato da soli: appena arriva si mette ad ascoltare "il canto dello scugnizzo", alla terza volta gli do' il testo che abbiamo scaricato e lui segue con piacere. Poi 2 problemi "tosti" come quelli che dovrà affrontare all'esame: determinare il volume e il peso di una piramide a base quadrata (introdotti i concetti di frazione e di numero periodico).
Nella pausa abbiamo levato di mezzo tutti i tavoli e per 15 minuti, letteralmente, mi ha fatto vedere i sorci verdi. Lui con la palla a smarcarmi ed io a corrergli appresso... riuscivo a levargliela solo quando lo prendevo a spallate e di sorpresa... ma anche così non era mica facile! quello ha 15 anni, è tosto e si allena tutti i giorni!
Dopo la pausa abbiamo lavorato introducendo un po' gli assi cartesiani, mi ha fatto ascoltare la sua musica dal cellulare, ci siamo confrontati sui pezzi che piacevano ad entrambi o meno, poi sulla mia agenda ha visto un disegno e (sebbene sono un pessimo disegnatore) ha voluto che gliene facessi uno. Così abbiamo finito entrambi a disegnare, ascoltando la musica... piacevolissimo.

Pomeriggio al Casale, arriva l'atteso confronto con Irene (la mia collega con la quale avevo avuto delle incomprensioni) è sempre bello vedere che quando si parla le tensioni è come se trovassero la loro via di fuga, più volte sottolineo la mia sofferenza nel non avere una équipe con la quale confrontarmi, aprirmi, parlare del lavoro e dei singoli ragazzi. Nel pomeriggio al centro non faccio il laboratorio, è arrivata una suora che fa lavorare i ragazzi col DAS, così ne approfitto (non amo lavorare al fianco di indottrinatori di coscienze per professione) e mi metto a riordinare il magazzino, tiro fuori con Marilena i vecchi lavoretti, li diamo ai ragazzi, mi faccio un po' di partite a biliardino e ping-pong... parlo... insomma intrattengo le relazioni educative che quando sono buttato capofitto nel laboratorio trascuro.
I ragazzi grandi che la settimana scorsa mi osteggiavano parecchio (o almeno così mi sembrava) mi sembrano grati... Si fa largo dentro di me il sospetto che loro alla mia attenzione ci tengono davvero e se li trascuro... si offendono.
D'altra parte devo essere proprio antipatico quando in tutta la giornata non trovo 2 minuti per parlare con loro ed intervengo solo per dire "questo non dovete farlo" "smettila" ora è finito il tempo, andate a casa che siamo stanchi (di stare con voi)".
... non trovare il tempo per ascoltarli ...
ascoltare
5 maggio
La mattina con Giuseppe ed un gruppo di altri 3. Inglese. I ragazzi fanno battute a ripetizione, sfoderano pronuncie assurde e ridicole, il tutto diventa a tratti molto divertente, anche se, agli occhi dell'adulto, spesso si passa il segno.
Le 4 o 5 frasi inglesi più comuni, i colori (che conoscono perfettamente!), i numeri fino a 20. Si chiede se sanno come si dice... lo si scrive, ognuno, educatori compresi, lo chiede ad un altro.
Durante la pausa giochiamo a "7 si schiaccia", quando riprendiamo ci dedichiamo al ripasso, partiamo dagli argomenti di ieri e... si ricordano un sacco di cose! Non solo, ma Vittorio spiega la seconda guerra ed il suo argomento: la bomba atomica. Giuseppe poi mi commuove quasi. Spiega la sua tesina, le quattro giornate, con un'esposizione, per la prima volta!, quasi soddisfacente.
Sono convinto che il problema maggiore, per loro è esprimersi. Perchè non sono abituati a parlare in italiano, perchè si vergognano... ma, sopratutto perchè nessuno ha mai chiesto loro di farlo.

Nel pomeriggio sono all'educativa territoriale dei QS. Prima parte compiti, seconda parte si continua a lavorare ai progetti avviati. Lascio parlare le foto.
Continua il lavoro per ridipingere le ante del mobile. I ragazzi vogliono sempre pittare, purtroppo più di quanto è stato fin'ora possibile.
Amano stare immersi nel colore, giocarci, testarne la consistenza... anche se questo li mette in profonda contraddizione con il culto del bel vestito e della pulizia persona le assoluta di cuio sono portatori.
Anche la fase di tintura dello spara-dischetti procede molto bene.
Il labirinto per le biglie affascina un po' tutti per la sua laboriosità, naturalmente Orso è sempre in prima linea, se ne sente un po' il padre... anche Azzurro ci lavora, anche se non riesce a tenere il livello di concentrazione di Orso.
Alla fine abbiamo incollato tutti i segmenti del labirinto.
Infine, come prevedibile, grande successo hanno avuto i fucili spara elastici (2).
E molti ragazzini lo avrebbero voluto fare... solo che li ho dovuti sgridare perchè si sono fatti gli affari loro tutto il tempo... e poi volevano lavorare quando già avevamo iniziato a mettere a posto.
Infine, ho fatto un errore antipatico. Ho detto ai ragazzini che si sarebbero potuti portare i fucili, ed invece poi ho deciso che li avrebbero dovuti lasciare in sede. Un po' ho recuperato, dando loro i chiodini e le indicazioni per fabbricarseli a casa, ma ho contravvenuto alla legge numero uno dell'educazione: mai dare segnali contrastanti ai ragazzi, essere sempre coerenti.

4 maggio
mattinata con Giuseppe e gli altri 2 ragazzi del tutoraggio. Conduce la lezione Ezio. Argomenti trattati: geografia, continenti e stati, i punti cardinali, isole e penisole, climi... abbiamo lavorato con una grande carta geografica sul banco. Alla fine della lezione, inframmezzata da una pausa di 10 min, ho proposto un giochino sulla seconda guerra mondiale: abbiamo messo i carri armati del Risiko sulla mappa dell'europa ed abbiamo simulato l'andamento della guerra. I neri erano i nazi, i blu i democratici e i rossi i russi.
I ragazzi partecipano, ma ad ogni passo emerge la loro grande fatica a tenere l'attenzione Giuseppe e Vittorio non perdono un'occasione per fare battute. Titina è un po' defilata ma, sebbene dichiari che si scoccia a fare ogni cosa, alla fine partecipa con piacare...
Penso a quanto poco questi ragazzi anno avuto stimoli per crescere come persone integrali e a quanto, invece, ne hanno bisogno, anche se, in apparenza, sembrano opporsi ad accettarne di nuovi. Domani inglese.

1 commento:

  1. Ehi, rieccomi Loto... Oggi serata "devo trovare un senso alla mia vita"... Non posso uscire perchè sono malata... Così sto leggendo il tuo diario... Credo sia questo che io voglio fare nella vita: aiutare ragazzi come Giuseppe. Ti stimo!!! Sei un grande!!!
    Rita =)

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