Ci si sbaglia ogni volta che si vuole spiegare qualcosa opponendo la mafia allo Stato: essi non sono mai in rivalità. La teoria verifica con facilità ciò che tutte le dicerie della vita pratica avevano dimostrato troppo facilmente. La mafia non è un’estranea in questo mondo: ci si trova perfettamente a suo agio. Nell’epoca dello spettacolare integrato, essa appare di fatto come il modello di tutte le imprese commerciali avanzate.
martedì 31 marzo 2009
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Controllo del territorio, tendenziale monopolio della violenza, potere di arbitrato e sanzione non attraverso leggi, ma mediante convenzioni e patti privati: è questa, secondo la convincente interpretazione proposta da alcuni sociologi, l'essenza del modello mafioso di protezione degli interessi e delle transazioni individuali. Un modello che, più delle discusse teorizzazioni sull"'Impero", si presta a cogliere la forma dei rapporti fra imprese transnazionali e Stati-nazione quando l'economia diventa globale senza che vi corrispondano però istituzioni pubbliche e poteri politici. Filosofia politica, analisi economica e teoria dei giochi si intrecciano in questa analisi sulle forme e i conflitti del nuovo disordine mondiale.
RispondiEliminaLuigi Cavallaro, "Il modello mafioso e la società globale", Manifestolibri, 2004.
Un testo chiaro e imporante.