lunedì 13 luglio 2009

Riflessioni in sospensione


E' più di un mese che non scrivo... ma solo parzialmente è colpa mia!
La prima fase di questo blog, insieme ad una fase della mia vita lavorativa e non, si è chiusa. Una nuova e dai contorni molto meno definiti va aprendosi.

Il percorso con Giuseppe si è concluso alla grande e con buoni scritti e un buon orale si è aggiudicato l'esame di terza media.
Ho salutato a fine giugno i ragazzi del casale e dei quartieri spagnoli. Pubblicherò presto le foto di alcuni prodotti finiti del laboratorio col legno.

Chiuso questo segmento lavorativo... navigo nell'incertezza più assoluta, ma mi sento in buona compagnia! Dove mi giro mi giro, parlo con persone che vivono sospese, che non hanno idea del futuro, che non hanno lavoro, che fanno fatica ad avere relazioni sentimentali stabili, che hanno studiato anni per poi...non sapere dove andare a parare.
Consola sapere che questa non è solo una condizione soggettiva, ma sociale. La Crisi ci sta gettando in una condizione nuova, di sospensione assoluta.
Il lato negativo è l'assoluta incertezza nella quale individualmente ci si trova a navigare, e la paura che socialmente la situazione possa, nel giro di breve tempo, volgere all'autoritarismo più reazionario e alla guerra.
Il lato positivo non è positivissimo, ma consiste nella fortuna che abbiamo di vivere nel bel mezzo di una svolta storica dai contorni ancora indefiniti. Anche se sono crollate le ideologie, e con esse il senso della possibilità di un sistema diverso da quello capitalista, se non vi è più fiducia nella propria capacità conflittuale, né identità di classe, nonostante tutto questo, in questo frangente la polarizzazione sociale in atto sta producendo un progressivo ingrossarsi delle file dei nulla tenenti, di coloro che realmente "non hanno nulla da perdere fuorchè le loro catene". Oggi più che mai il mondo è diviso in una minoranza possidente e in una maggioranza spoliata da ogni cosa. Gli sfruttati hanno in se un potenziale che potrebbe cambiare repentinamente le carte in tavola, qualora riuscisse a trovare un qualche modo nel quale esprimersi.
Per ora non ci resta che goderci questa sensazione drammatica, nuova ed affascinante di sospensione tra un passato che scivola via ed un futuro imperscrutabile.

Per quanto riguarda me ho sciolto la riserva per insegnare a scuola, non so se mi va di stare un altro anno a Napoli, devo fare le pratiche per le supplenze... e devo vedere cosa accadrà a settembre. Se non mi dovessero chiamare ad insegnare, chissà, magari vado a vedere come lavorano gli educatori in Sud America.

Lotus


2 commenti:

  1. conosco bene la senzazione d' insicurezza io lunedì inizio uno stage ma durerà dsolo 6 mesi

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  2. Ti auguro ogni bene, e che to rinnovino...
    ma per quanto tempo dovremo vivere ancora in questa incertezza prima che i nostri compagni di "classe-proletaria" si sveglino ed inizi ad esserci della sana rabbia nelle strade??!!

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