La prima cosa che colpisce è che i 16 imputati sono stati scelti con criterio squisitamente politico: indipendentemente dal fatto che comparissero o meno nelle fotografie scattate in quei giorni dalla questura, sono stati denunciati gli operai più impegnati sindacalmente e nell'organizzazione dei picchetti, ovvero nell'“esecuzione di un disegno criminoso [che], con violenza e minacce consistite nel posizionare auto di traverso sulla carreggiata, incendio di pneumatici e urla, impedendo la libertà di locomozione costringendo chicchessia ad abbandonare il proposito di accesso allo stabilimento Fiat Auto”. Secondo l'accusa i quattro giorni di picchetti sarebbero costati alla Fiat vari milioni di euro, i picchetti avrebbero infatti impedito l'accesso a tre stabilimenti di 10.000 operai complessivi. Gli operai imputati rischiano ora da 1 a 4 anni di reclusione.
Siamo al fianco di tutte le lotte operaie, sempre mettendo in guardia i lavoratori dalle illusioni e dai tatticismi sindacali, siamo quindi solidali con gli operai colpiti e saremo al loro vicini, come lo siamo stati fino ad ora.
Lotus
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